[Verse 1: Kiave]
Io sono il reverbero dei vostri sacrifici
Di quando giù a cusè non c’erano edifici
Di quando la terra dava pane acqua e cibo mentre la guerra
Dava fame rabbia e schifo
Entrambi partiti ma per lo stesso partito uno di voi rapito
Otto anni ostaggi del nemico
Ma tornato col sorriso dalla donna che amava
Di quando l’amore bruciava ed era lava che legava
Di quando il vostro dio stava in chiesa con le persone
E non comunicava qua giù con la tv
Che poi di televisione ce n’era una ogni sei famiglie
E si teneva un mese a testa a rotazione
Io sono la fusione di due talenti diversi
Uno dedito alla musica l’altro ai versi
E sento ancora la tua voce che mi dice tieni duro
Quando vedo una svastica su di un muro
[Verse 2: Nasty]
Sono uno zero un tipo senza terra ma nemmeno forestiero
Pordo addosso le iniziali du cui devo il carattere
La mia faccia e la condanna di essere un bastardo che non parla
Sorride e beve vino fuma le sigarette da un casino
Smette solamente il giorno del destino e l’umile non spezza
Si piega e si destreggia per regalarsi le vittoire e le soddisfazioni che lo appoggian
Io sono il reverbero dei vostri sacrifici
Di quando giù a cusè non c’erano edifici
Di quando la terra dava pane acqua e cibo mentre la guerra
Dava fame rabbia e schifo
Entrambi partiti ma per lo stesso partito uno di voi rapito
Otto anni ostaggi del nemico
Ma tornato col sorriso dalla donna che amava
Di quando l’amore bruciava ed era lava che legava
Di quando il vostro dio stava in chiesa con le persone
E non comunicava qua giù con la tv
Che poi di televisione ce n’era una ogni sei famiglie
E si teneva un mese a testa a rotazione
Io sono la fusione di due talenti diversi
Uno dedito alla musica l’altro ai versi
E sento ancora la tua voce che mi dice tieni duro
Quando vedo una svastica su di un muro
[Verse 2: Nasty]
Sono uno zero un tipo senza terra ma nemmeno forestiero
Pordo addosso le iniziali du cui devo il carattere
La mia faccia e la condanna di essere un bastardo che non parla
Sorride e beve vino fuma le sigarette da un casino
Smette solamente il giorno del destino e l’umile non spezza
Si piega e si destreggia per regalarsi le vittoire e le soddisfazioni che lo appoggian
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