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Novembre* - Zero Paga
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Novembre* Zero Paga

Novembre* - Zero Paga
[Intro/Ritornello]
Non ricordo, è come un sogno
Non controllo, è come un sogno
A casa non ci voglio più tornare
Voglio stare dove nessuno mi possa odiare
Mi sono svegliato in un sogno
Forse non vivo fino in fondo
Forse tra poco toccherò il fondo
Ma sarà solo un assaggio, perché
Poi ci sarà primo poi il secondo e il dolce

[Strofa 1]
Vuoi un’emozione forte?
Sparati e allevierai i dolori della vita di dieci volte
Io non so dove andare ho tipo davanti dieci porte
Ma sono tutte rotte, che senso ha andare oltre?
Fragile come foglie che cadono dagli alberi
Come scritte sui fogli nei margini
Penso che tu neanche immagini
Ho paura se penso che neanche immagini
Fradici di sogni che mai saliranno
Mi amo perché mi odiano ma il perché non lo sanno
Vorrei svuotare il mio calendario
Vorrei riempire il mio conto bancario
Ma sono solo sogni, che poi non ti ricordi
Ma sono solo sogni, che tanto non controlli
Ma sono solo giorni, gli unici pochi
Uniposca vuoti, non so se noti
Mi manca e non può tornare come prima
Se io ti lascio andare poi mi lascio andare
Quando vorrei soltanto andare via
Da me, che ironia, vabbè
E tu mi invidi? No dico tu mi invidi?
Li vedi i miei sorrisi? Sono tutti un po’ indecisi
E sono tutti corrosivi per la mia faccia
Io sono Zero Paga, carta straccia!
Chi l’ha detto che un buon uomo deve avere il cuore rotto?
Io sono quello che vedi, non credi, beh fai bene perché sono esattamente l’opposto
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