0
Antenòr - Francesco Guccini
0 0
Antenòr - Francesco Guccini
Si chiamava Antenòr e niente, si chiamava Antenòr e basta
Perché per certa gente non importa grado o casta
Importa come vivi, ma forse neanche quello
Importa se sai usare bene il laccio od il coltello...

Antenòr uscì di casa, uscì di casa quella sera
Garrivano i suoi pensieri come fossero bandiera
Ma gli occhi erano fessura e il viso tirato a brutto
Come all'età in cui credi d'aver fatto quasi tutto...

Un cavallo nitrì, ma quando? Una donna rise, ma dove?
La luna, uno scudo bianco, un carro le stanghe in alto
Chitarra, ozio, parole, chitarra, ozio, parole

La pampa, un ricordo stanco, un mare quell'erba nera
Può darsi fosse romantico, ma lui non lo sapeva
Ma lui non lo sapeva, ma lui non lo sapeva...

Quella donna rideva ad ore, quella luna solo uno sputo
E per quel cavallo non avrebbe speso anche un minuto
È difficile far rumore sulle cose che ci hai ogni giorno
Le tue braghe, il tuo sudore e l'odore che porti attorno...

La cantina era quasi vuota, scarsa d'uomini e d'allegria
Se straniero, l'avresti detta quasi piena di nostalgia
Nostalgia ma di che cosa, d'un oceano mai guardato
Di un'Europa mai sentita, d'un linguaggio mai parlato?
Comments (0)
The minimum comment length is 50 characters.
Information
There are no comments yet. You can be the first!
Login Register
Log into your account
And gain new opportunities
Forgot your password?