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La costruzione - Enzo Jannacci
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La costruzione Enzo Jannacci

La costruzione - Enzo Jannacci
E quella volta amò come se fosse l'ultima
E poi baciò sua moglie come se fosse l'ultima
Ed ogni figlio suo come se fosse l'unico
E attraversò la strada col suo passo timido

Salì la costruzione come fosse macchina
Salì sull’impalcatura, quattro muri solidi
Mattone su mattone in un disegno logico
Ma gli occhi già impastati di cemento e lacrime

Seduto a riposare come fosse sabato
Mangiata pasta scotta come fosse un principe
Bevuto e singhiozzato come fosse un naufrago
Ballato e riso come se si sentisse musica

Ed inciampò nel cielo come ubriaco fradicio
E fluttuò nell'aria come fosse un passero
E cadde giù per terra come un pacco flaccido
Agonizzando in mezzo del passaggio pubblico
È morto contromano, disturbando il traffico

E quella volta amò come se fosse l'ultima
E poi baciò sua moglie come se fosse l'unica
Ed ogni figlio suo come se fosse prodigo
E attraversò la strada come un ubriaco fradicio
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