[Testo di "Non sono qui" ft. Patrick Benifei & MadBuddy]
[Strofa 1: Mecna]
Ci siamo persi per la strada
Con i punti di domanda come zaino
E le risposte dentro l'acqua di un mare lontano
Con le facce sempre uguali e i vestiti cambiati
Più colorati dei supermercati
Con gli incisivi ben in vista e poco usati
Senza sangue, immacolati
Io da parte, nei miei strati
Con la tuta blu e la "S" sul petto, saremo super ho detto
Salto da solo su quel letto
Però respiro e ho tagliato la barba
Se, per un vestito ho cambiato la sarta
Quando partivo tornavo di carta
E so quando saltare se dovesse affondare la barca
Pari e patta, città dentro agli occhi e felpe di Parra
Biglietti del treno e odore di ganja
Saluti e promesse di circostanza
Caduti nel ventre della speranza e il tempo che passa
[Strofa 2: Mecna]
Troppi pensieri e troppe poche cose concrete
Poca acqua quando ho sete
Troppe birre, quasi tutte medie
Troppo lavoro e poco tempo per farmelo piacere
Troppe sedie, che mi lasciano sedere
Guardo bene non c'è niente, un cazzo
Ma sento il tempo invadere il mio spazio
E sono in catene a intarsio
Eh, che fino a qui va tutto bene
E sembrerebbe quasi autunno a marzo
Quasi un pugno al tatto
Bar aperti, pane, pizza e altro
Sollevando l'asfalto con il Blackberry
Intrappolato nello storyboard di uno storytelling
Di chi non sa niente di te, ma azzecca i tempi
E mi riporta al mare sul Gargano
Cambia la storia
Con i giubboni sul divano a rifarsi una storia
A farsi prendere dal panico e chiedersi l'ora
Per poi tornarsene ognuno alla casa propria
[Strofa 1: Mecna]
Ci siamo persi per la strada
Con i punti di domanda come zaino
E le risposte dentro l'acqua di un mare lontano
Con le facce sempre uguali e i vestiti cambiati
Più colorati dei supermercati
Con gli incisivi ben in vista e poco usati
Senza sangue, immacolati
Io da parte, nei miei strati
Con la tuta blu e la "S" sul petto, saremo super ho detto
Salto da solo su quel letto
Però respiro e ho tagliato la barba
Se, per un vestito ho cambiato la sarta
Quando partivo tornavo di carta
E so quando saltare se dovesse affondare la barca
Pari e patta, città dentro agli occhi e felpe di Parra
Biglietti del treno e odore di ganja
Saluti e promesse di circostanza
Caduti nel ventre della speranza e il tempo che passa
[Strofa 2: Mecna]
Troppi pensieri e troppe poche cose concrete
Poca acqua quando ho sete
Troppe birre, quasi tutte medie
Troppo lavoro e poco tempo per farmelo piacere
Troppe sedie, che mi lasciano sedere
Guardo bene non c'è niente, un cazzo
Ma sento il tempo invadere il mio spazio
E sono in catene a intarsio
Eh, che fino a qui va tutto bene
E sembrerebbe quasi autunno a marzo
Quasi un pugno al tatto
Bar aperti, pane, pizza e altro
Sollevando l'asfalto con il Blackberry
Intrappolato nello storyboard di uno storytelling
Di chi non sa niente di te, ma azzecca i tempi
E mi riporta al mare sul Gargano
Cambia la storia
Con i giubboni sul divano a rifarsi una storia
A farsi prendere dal panico e chiedersi l'ora
Per poi tornarsene ognuno alla casa propria
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