Willie Peyote
Cosa c’è che non va? La cecità in cui la gente vive
Deprime, le rime che faccio le faccio pensando alla fine
Che poi alla fine il tempo che passa passerà
Calcolo le probabilità
Di arrivare a domani
Scendono scappano fuggono tra le mie mani
Quindi rimani vicino, lascia nel bagno il tuo spazzolino
Sei bella di primo mattino, pensiamo ad un nome da dare al nostro bambino:
Massimo, Alberto, Giovanni
Immagina me fra due anni
È tutto fantastico e poi cambia tutto in un attimo
Quindi che cosa programmi?
RIT. [Peyote e Canebullo X 2]
Ci pensi mai, al giorno del tuo funerale?
Cosa farai, se le cose dovessero mettersi male?
La fine del mondo sarà nel 2012
Quindi muo-muo-muoviti
Canebullo
Mi rendo conto che è finita la poesia
Che tutto ciò che tocco diventa mania e poi fobia
Io corro verso il dolore
Qua si vive, si nasce e si muore
In fondo anche la vita è una malattia
Ho lasciato un biglietto con tutte le cose da dirti
Sogni bisogni e progetti
Magari dei figli coi tuoi occhi verdi, ma meno tristi
Avrei dovuto capirti, non avrei dovuto ferirti
Ma adesso è tardi, vado, non posso pentirmi
Cosa c’è che non va? La cecità in cui la gente vive
Deprime, le rime che faccio le faccio pensando alla fine
Che poi alla fine il tempo che passa passerà
Calcolo le probabilità
Di arrivare a domani
Scendono scappano fuggono tra le mie mani
Quindi rimani vicino, lascia nel bagno il tuo spazzolino
Sei bella di primo mattino, pensiamo ad un nome da dare al nostro bambino:
Massimo, Alberto, Giovanni
Immagina me fra due anni
È tutto fantastico e poi cambia tutto in un attimo
Quindi che cosa programmi?
RIT. [Peyote e Canebullo X 2]
Ci pensi mai, al giorno del tuo funerale?
Cosa farai, se le cose dovessero mettersi male?
La fine del mondo sarà nel 2012
Quindi muo-muo-muoviti
Canebullo
Mi rendo conto che è finita la poesia
Che tutto ciò che tocco diventa mania e poi fobia
Io corro verso il dolore
Qua si vive, si nasce e si muore
In fondo anche la vita è una malattia
Ho lasciato un biglietto con tutte le cose da dirti
Sogni bisogni e progetti
Magari dei figli coi tuoi occhi verdi, ma meno tristi
Avrei dovuto capirti, non avrei dovuto ferirti
Ma adesso è tardi, vado, non posso pentirmi
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