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L’ultima thule - Francesco Guccini
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L’ultima thule Francesco Guccini

L’ultima thule - Francesco Guccini
Io che ho doppiato tre volte Capo Horn
E ho navigato sette volte i sette mari
E ho visto mostri ed animali rari
L’anfesibena, le sirene, l’unicorno

Io che tornavo fiero ad ogni porto
Dopo una lotta, dopo un arrembaggio
Non son più quello e non ho più il coraggio
Di veleggiare su un vascello morto

Dov’è la ciurma che mi accompagnava
E assecondava ogni ribalderia?
Dov'è la forza che ci circondava?
Ora si è spenta ormai, sparita via

Guardo le vele pendere afflosciate
Con i cordami a penzolar nel vuoto
Che sbatton lenti contro le murate
Con un moto continuo, senza scopo

E vedo in aria un’insensata danza
Di strani uccelli contro il cielo bigio
Cantare un canto in questo mondo grigio
Un canto sordo ormai, senza speranza

E qui da solo penso al mio passato
Vado a ritroso e frugo la mia vita
Una saga smarrita ed infinita
Di quel che ho fatto, di quello che è stato
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