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C.S.A. Gode - Dargen D'Amico
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C.S.A. Gode Dargen D'Amico

C.S.A. Gode - Dargen D'Amico
[Testo di "C.S.A. Gode"]

[Strofa 1]
Amo il tè se non supera due tazze
Ero alla seconda sul lungomare di Varazze
Quando mi si fa vicino
Un uomo sui sessanta e mi fissa, come il mirino il cecchino
Mi chiede: “Ja come stai?
Ti conosco, mio figlio ti ha nell'hi-fi”
Gli dico che tanta gloria mi spiazza
Questo non ci bada, siede la sua stazza
E mi versa un’altra tazza
Così supero il paio
Mi racconta d’essere un impresario
Di avere già un notaio
E un contratto a cui manca solo il nome di uno come me
Cioè: sottovalutato, straordinario
Un futuro è tutto ciò che m’assicura
E si scalda per gradi come la temperatura
A marzo, ma non appena va in bagno mi alzo
Quando fa ritorno sono già scomparso

[Ritornello]
C.S.A. Gode, né infamia né lode
Non scommetto niente su di me
Io non aspetto, se il futuro mi viene dietro, bene
Se no mi accontento di loopare il presente
C.S.A. Gode, né infamia né lode
Non scommetto niente su di me
Io non aspetto, se il futuro mi viene dietro, bene
Se no mi accontento di loopare il presente
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