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È Sabato - Giorgio Gaber
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È Sabato Giorgio Gaber

È Sabato - Giorgio Gaber
[Strofa 1]
È sabato, è sabato
Le nove e mezzo di sera, niente di anormale
Ceniamo agli stessi posti eppure c'è qualcosa
Si sente, prova a guardarla, c'è un'aria strana
Non facciamo l'amore da una settimana
È sabato, è sabato
Domani niente lavoro, forse andiamo al mare
Le slaccio la cintura e resto un po' a guardare
La linea armoniosa del collo, la curva delle anche
Che per me sono cose risapute e stanche
Ma è nell'aria
Non so da che cosa ma si sente, è nell'aria
Si vede dai gesti, dai silenzi, è nell'aria
In fondo è così naturale
Un piccolo sforzo iniziale
Poi tutto, tutto va da sé
Tutto va da sé
Senza fatica, senza fatica

[Ritornello]
Le mani si muovono, accarezzano i fianchi
Le bocche si avvicinano poi si staccano ancora
I corpi si sfiorano poi si allontanano
Di scatto si riallacciano poi si comprimono
Il respiro è più forte, incalzante
Più affannoso, morboso, ansimante
Parole sconnesse, frenetiche, senza pudore
È l'amore, è l'amore, è l'amore
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