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C’è Un’aria - Giorgio Gaber
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C’è Un’aria Giorgio Gaber

C’è Un’aria - Giorgio Gaber
Dagli schermi di casa un signore raffinato
E una rossa decisa con il gomito appoggiato
Ti danno il buongiorno sorridendo e commentando
Con interviste e filmati ti raccontano a turno
A che punto sta il mondo

E su tutti i canali arriva la notizia
Un attentato, uno stupro e se va bene una disgrazia
Che diventa un mistero di dimensioni colossali
Quando passa dal video a quei bordelli di pensiero
Che chiamano giornali

C'è un'aria, un'aria, ma un'aria...

Ed ogni avvenimento di fatto si traduce
In tanti "sembrerebbe", "si vocifera", "si dice"
Con titoli ad effetto che coinvolgono la gente
In un gioco al rialzo che riesce a dire tutto
Senza dire niente

C'è un'aria, un'aria, ma un'aria che manca
L'aria
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria che manca l'aria

Lasciateci aprire le finestre
Lasciateci alle cose veramente nostre
E fateci pregustare l'insolita letizia
Di stare per almeno dieci anni senza una notizia
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