[Testo di "LA VIA DELL'ABBANDONO"]
[Intro]
La morte non apre alcuna porta
Guardo la tua casa tua andare in fiamme
Dietro le persiane dove spio
Le creature sognanti di Dio
Le creature sognanti di Dio
Sono libere e in grado di amare
Mentre tutte le luci si infrangono
Guardo la casa e continua a bruciare
Se la casa continua a bruciare
La mia casa continua a bruciare
E bruciamo nei giorni passati
Tra rose e rovine di tempi sprecati
[Strofa 1]
Non voglio tornare, io non voglio tornare
Sono stato per anni a nutrirmi di sale
E non voglio tornare mai
Oltre queste persiane
Sono stato nel nero, e ti ho visto brillare
E tentavo di stringerti a me ma sparivi ogni volta che osavo provare a toccare
Non voglio tornare a rivivere i ricordi
Di quando le farfalle ti posavano sugli occhi
E tutto era una danza tra la morte e la speranza
Che un Dio buono ci donasse l'eternità dei giorni vissuti insieme
Come fossimo un giardino nato dallo stesso seme
Centomila ali di rondine una fiamma gigante
Componeva questa forma una simbiosi devastante
La cura per la morte
Non voglio più tornare dentro il freddo della notte
Da quando anche le querce hanno buttato via le foglie
E dentro c'è l'autunno che risucchia via luce
E l'ansia che l'inverno arriva ancora più veloce
Ucciderò gli uccelli sputerò su quei tramonti
Le volpi sono morte tanto vale essere pronti
A quando torneranno gli spiragli di armonia
Che ti illudono che il bene possa essere la via
[Intro]
La morte non apre alcuna porta
Guardo la tua casa tua andare in fiamme
Dietro le persiane dove spio
Le creature sognanti di Dio
Le creature sognanti di Dio
Sono libere e in grado di amare
Mentre tutte le luci si infrangono
Guardo la casa e continua a bruciare
Se la casa continua a bruciare
La mia casa continua a bruciare
E bruciamo nei giorni passati
Tra rose e rovine di tempi sprecati
[Strofa 1]
Non voglio tornare, io non voglio tornare
Sono stato per anni a nutrirmi di sale
E non voglio tornare mai
Oltre queste persiane
Sono stato nel nero, e ti ho visto brillare
E tentavo di stringerti a me ma sparivi ogni volta che osavo provare a toccare
Non voglio tornare a rivivere i ricordi
Di quando le farfalle ti posavano sugli occhi
E tutto era una danza tra la morte e la speranza
Che un Dio buono ci donasse l'eternità dei giorni vissuti insieme
Come fossimo un giardino nato dallo stesso seme
Centomila ali di rondine una fiamma gigante
Componeva questa forma una simbiosi devastante
La cura per la morte
Non voglio più tornare dentro il freddo della notte
Da quando anche le querce hanno buttato via le foglie
E dentro c'è l'autunno che risucchia via luce
E l'ansia che l'inverno arriva ancora più veloce
Ucciderò gli uccelli sputerò su quei tramonti
Le volpi sono morte tanto vale essere pronti
A quando torneranno gli spiragli di armonia
Che ti illudono che il bene possa essere la via
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