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La Luce Dell’Est - Ricchi e Poveri
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La Luce Dell’Est Ricchi e Poveri

La Luce Dell’Est - Ricchi e Poveri
La nebbia che respiro ormai
Si dirada perché davanti a me
Un sole quasi bianco sale ad est
La luce si diffonde ed io
Questo odore di funghi faccio mio
Seguendo il mio ricordo verso est

Piccoli stivali e sopra lei
Una corsa in mezzo al fango e ancora lei
Poi le sue labbra rosa e infine noi
"Scusa se non parlo ancora slavo"
Mentre lei, che non capiva, disse: "Bravo"
E rotolammo fra sospiri e "Da"

Poi seduti accanto in un'osteria
Bevendo un brodo caldo, che follia
Io la sentivo ancora profondamente mia
Ma un ramo calpestato ed ecco che
Ritorno col pensiero...
E ascolto te, il passo tuo
Il tuo respiro dietro me

A te che sei il mio presente
A te, la mia mente
E come uccelli leggeri
Fuggon tutti i miei pensieri
Per lasciar solo posto al tuo viso
Che come un sole rosso acceso
Arde per me
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