[Testo di "Autodafè"]
[Strofa 1]
Prendo le distanze da me
Perché non voglio avere niente a cui spartire con me
Da condividere con chi come me non fa nulla per correggersi
Sono il mio nemico, il più acerrimo
Carceriere di me stesso con la chiave in tasca
Invoco libertà ma per adesso so che questa cella resterà sprangata
A triplice mandata dall'interno
Sono l'anima dannata messa a guardia del mio inferno
Reprimo ogni possibile me
Inflessibile, inarrestabile nel mio restare fermo immobile
Segno i giorni scorrere sul calendario
Faccio la vittima, il mandante ed il sicario
E sono l'Uomo Nero che turbava i sogni quando li facevo
Credevo di esser libero
Ma non mi conoscevo come adesso
Ed ego non mi absolvo neanche quando mi confesso
Dei peccati che ho commesso (Guido un autodafè)
In cattiva compagnia soprattutto se sto solo
Negativo come i G in una picchiata
Prendo il volo, salgo, stallo e aspetto il peggio
Che non sta nella caduta ma nell'atterraggio
Come dice Hubert
Malato immaginario più di quello di Molière
Sono il mio gregario e mi comporto da Salieri
E non chiedermi il perché
Che come il Tethered quando perdo il filo poi non mi puoi più riprendere
[Strofa 1]
Prendo le distanze da me
Perché non voglio avere niente a cui spartire con me
Da condividere con chi come me non fa nulla per correggersi
Sono il mio nemico, il più acerrimo
Carceriere di me stesso con la chiave in tasca
Invoco libertà ma per adesso so che questa cella resterà sprangata
A triplice mandata dall'interno
Sono l'anima dannata messa a guardia del mio inferno
Reprimo ogni possibile me
Inflessibile, inarrestabile nel mio restare fermo immobile
Segno i giorni scorrere sul calendario
Faccio la vittima, il mandante ed il sicario
E sono l'Uomo Nero che turbava i sogni quando li facevo
Credevo di esser libero
Ma non mi conoscevo come adesso
Ed ego non mi absolvo neanche quando mi confesso
Dei peccati che ho commesso (Guido un autodafè)
In cattiva compagnia soprattutto se sto solo
Negativo come i G in una picchiata
Prendo il volo, salgo, stallo e aspetto il peggio
Che non sta nella caduta ma nell'atterraggio
Come dice Hubert
Malato immaginario più di quello di Molière
Sono il mio gregario e mi comporto da Salieri
E non chiedermi il perché
Che come il Tethered quando perdo il filo poi non mi puoi più riprendere
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