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Sindacato Miliardari - Paolo Conte
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Sindacato Miliardari Paolo Conte

Sindacato Miliardari - Paolo Conte
Un amico bussa alla porta - Chi è? -
- Son io - disse in quell'alba ormai lontana
- Vieni, entra, dai, moglie, facci un caffè! -
- Perché a quest'ora? È un'ora molto strana -
- Tre milioni, devi prestarmeli tu
Li rendo fra tre giorni o poco più -

Sindacato miliardari, io gli ho dato quei denari
E non li ho visti più, e neanche lui
Dimmi tu, un domani che dovessi aver
Bisogno di quei soldi
Allora che farò?
Sai com'è... non si sa mai...

Un domani... ma quel domani è già qui
È diventato oggi tanto in fretta
Le mie mani frugano in tasca
E non c'è neanche più una mezza sigaretta
Ma un amico resta un amico, lo so
La zecca ha fantasia, il cuore no

Sindacato miliardari, tu t'intendi di denari
Ma di amici no
Tu non puoi, tu non sai
Non capisci la bellezza
Di una storia come questa
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