[Testo di "Rivivere"]
[Ritornello]
Ho scritto un pezzo dentro una tua foto
Sopra il tuo sorriso spento e fuori fuoco
Sai che tengo tutto dentro e non mi sfogo
E pure al centro io mi sento fuori luogo
Ma ho scritto un pezzo dentro una tua foto
Con il tuo sorriso spento e fuori fuoco
Sai che tengo tutto dentro e non mi sfogo
E pure dentro te io mi sento fuori luogo e poi
[Strofa]
Tu non sai cosa vuol dire nascere pieni di vuoto
Già vedendo la tua fine con lo sguardo nell'ignoto
Poi morire per rivivere come in un videogioco
Per sentire la vertigine per quanto duri poco e scrivere
Che vuol dire svenire tra le tue braccia
Mentre scopo con un'altra e penso ancora alla tua faccia
Ridico le ragioni per le quali mi rintraccia
Per i nostri anni migliori e i regali che mi rinfaccia
È incredibile, sai che vuol dire cambiare posto
Per convivere col mostro solo a suon di rime e inchiostro
Poi convincere sé stessi che anche oggi è tutto a posto
Sopravvivere agli eccessi per pagarne il frutto e il costo, uh
È un altro compleanno del cazzo
E Cristo Iddio, quanto rimpiango di non esser nato a marzo
Coi fiori che ora sbocciano e s'intonano col quarzo
Invece del freddo riflesso dentro i miei occhi di ghiaccio
E al mio fianco dormire in posti piccoli e abbracciarsi
Per convincere i tuoi sogni ed i miei incubi a mischiarsi
E baciarsi, fino quasi a strozzarsi appiccicati
Nella morte nella quale siam rinati per catarsi
Ma non ho fiori da darti io ho soltanto resti e scarti
E la mia casa è invasa e abrasa dai miei mille testi sparsi
Una saga di vita odiata colmata da teschi marci
Per l'incontro di una fata che è in data da destinarsi
Pagine da un calice dalle sorsate amare
Non fanno piangere quanto le lacrime di un padre
Che mi saprà ascoltare nonostante ciò che sono
Anche se un grande cantante non sempre resta un grande uomo
Ed è importante, quando crolla la colonna portante
Esulta la folla per la colpa di una donna arrogante
Si stupisce del mio sguardo sempre spento vuoto e assente
Se capisse che anche quando scopo sento poco e niente
Cazzo! Quanto aspetto il giorno in cui ritorni
Immerso in ogni mio complesso compresso da buchi enormi
Non ti è chiaro il concetto, allora lascia che ti informi
Odio scrivere sul letto sapendo che adesso dormi
È uno di quei giorni in cui ricamo teli neri
Levitiamo tra i pensieri ed evitiamo i più sinceri
Forse ci meritiamo di sembrare più leggeri
Ma quando ho detto "Ti amo" tu dov'eri? Eh?
[Ritornello]
Ho scritto un pezzo dentro una tua foto
Sopra il tuo sorriso spento e fuori fuoco
Sai che tengo tutto dentro e non mi sfogo
E pure al centro io mi sento fuori luogo
Ma ho scritto un pezzo dentro una tua foto
Con il tuo sorriso spento e fuori fuoco
Sai che tengo tutto dentro e non mi sfogo
E pure dentro te io mi sento fuori luogo e poi
[Strofa]
Tu non sai cosa vuol dire nascere pieni di vuoto
Già vedendo la tua fine con lo sguardo nell'ignoto
Poi morire per rivivere come in un videogioco
Per sentire la vertigine per quanto duri poco e scrivere
Che vuol dire svenire tra le tue braccia
Mentre scopo con un'altra e penso ancora alla tua faccia
Ridico le ragioni per le quali mi rintraccia
Per i nostri anni migliori e i regali che mi rinfaccia
È incredibile, sai che vuol dire cambiare posto
Per convivere col mostro solo a suon di rime e inchiostro
Poi convincere sé stessi che anche oggi è tutto a posto
Sopravvivere agli eccessi per pagarne il frutto e il costo, uh
È un altro compleanno del cazzo
E Cristo Iddio, quanto rimpiango di non esser nato a marzo
Coi fiori che ora sbocciano e s'intonano col quarzo
Invece del freddo riflesso dentro i miei occhi di ghiaccio
E al mio fianco dormire in posti piccoli e abbracciarsi
Per convincere i tuoi sogni ed i miei incubi a mischiarsi
E baciarsi, fino quasi a strozzarsi appiccicati
Nella morte nella quale siam rinati per catarsi
Ma non ho fiori da darti io ho soltanto resti e scarti
E la mia casa è invasa e abrasa dai miei mille testi sparsi
Una saga di vita odiata colmata da teschi marci
Per l'incontro di una fata che è in data da destinarsi
Pagine da un calice dalle sorsate amare
Non fanno piangere quanto le lacrime di un padre
Che mi saprà ascoltare nonostante ciò che sono
Anche se un grande cantante non sempre resta un grande uomo
Ed è importante, quando crolla la colonna portante
Esulta la folla per la colpa di una donna arrogante
Si stupisce del mio sguardo sempre spento vuoto e assente
Se capisse che anche quando scopo sento poco e niente
Cazzo! Quanto aspetto il giorno in cui ritorni
Immerso in ogni mio complesso compresso da buchi enormi
Non ti è chiaro il concetto, allora lascia che ti informi
Odio scrivere sul letto sapendo che adesso dormi
È uno di quei giorni in cui ricamo teli neri
Levitiamo tra i pensieri ed evitiamo i più sinceri
Forse ci meritiamo di sembrare più leggeri
Ma quando ho detto "Ti amo" tu dov'eri? Eh?
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