[Testo di "Ulisse"]
[Intro: Murubutu]
Seh, seh, ehi
[Strofa 1: Murubutu]
Il mare scrive, canta rime al rostro delle barche
Io ho navigato lungo il filo delle coste barbare
Porti persi ad arte sulle rocce carsiche
Ora brucio con due punte in una di tre cantiche
E gli occhi immersi tra i miei sensi che hanno sempre sete (Ehi)
Di un folle volo della fantasia
Fra i mondi immersi fra i riflessi presi in una rete
Sogno il ritorno per tornare via, via, via
[Strofa 2: Claver Gold]
Là dove voci di sirene offuscano la mente
Il mare si farà bollente e il ricordo latente
Dove ogni sbaglio era un bagaglio ricolmo di niente
Portare al limite il sapere in terre senza gente
Ogni capello era un serpente e mentre si fa sera
Sottocoperta conto i giorni a lume di candela
Ora che il vento si fa grande e gonfia la mia vela
Lei sta aspettando il mio ritorno, poi disfa la tela
[Strofa 3: Murubutu]
(Ehi, seh) Visione nitida, ho visto me stesso e l'isola
Alle prime ore là il sole scaldava Itaca
Dentro il mio cuore ogni rotta s'è fatta effimera
E muta la nostalgia qui in una speranza liquida
La stessa conta che una volta lasciò tutti muti
La stessa mossa sulla costa lasciò tutti bruti
E le onde aperte là fra le colonne d'Ercole
La stessa forza che mi sposta è soprattutto hybris
[Intro: Murubutu]
Seh, seh, ehi
[Strofa 1: Murubutu]
Il mare scrive, canta rime al rostro delle barche
Io ho navigato lungo il filo delle coste barbare
Porti persi ad arte sulle rocce carsiche
Ora brucio con due punte in una di tre cantiche
E gli occhi immersi tra i miei sensi che hanno sempre sete (Ehi)
Di un folle volo della fantasia
Fra i mondi immersi fra i riflessi presi in una rete
Sogno il ritorno per tornare via, via, via
[Strofa 2: Claver Gold]
Là dove voci di sirene offuscano la mente
Il mare si farà bollente e il ricordo latente
Dove ogni sbaglio era un bagaglio ricolmo di niente
Portare al limite il sapere in terre senza gente
Ogni capello era un serpente e mentre si fa sera
Sottocoperta conto i giorni a lume di candela
Ora che il vento si fa grande e gonfia la mia vela
Lei sta aspettando il mio ritorno, poi disfa la tela
[Strofa 3: Murubutu]
(Ehi, seh) Visione nitida, ho visto me stesso e l'isola
Alle prime ore là il sole scaldava Itaca
Dentro il mio cuore ogni rotta s'è fatta effimera
E muta la nostalgia qui in una speranza liquida
La stessa conta che una volta lasciò tutti muti
La stessa mossa sulla costa lasciò tutti bruti
E le onde aperte là fra le colonne d'Ercole
La stessa forza che mi sposta è soprattutto hybris
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