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Grande - Ghemon
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Grande Ghemon

Grande - Ghemon
[Testo di "Grande"]

[Strofa 1]
Porto la sveglia indietro al punto di partenza
Dio com'è difficile spiegarsi quando scrivere è un'urgenza
Quando i ricordi sono troppi e il blues
Attraversa la mia penna e sul mio foglio si riversa a fiotti caldi
Faccio (Fruuush) per asciugarli
Come fossero candele sulla torta dei miei diciott'anni
Sento i pugni che battono alla mia porta e che mi cercano stanotte e sì, ogni nocca ha i suoi calli
Gli amici hanno sorrisi contraffatti
E pellicce per coprire i misfatti
E camuffarli al contatto coi miei punti tattili
E artigli, ma retrattili, e mosse con cui possono distrarti
Se t'hanno detto che crescere è confrontarsi
Gli stessi non sapranno confortarti
Quelli per cui crescere è un numero di targa da scambiarsi
Coperto da una polizza che risarcisce i danni
Sì, banalità che qualcuno ti mette per priorità formali
La verità è che sono strumentali
E che fidarsi troppo è come
Bendarsi gli occhi con le tue stesse mani
E pare, che la risposta più banale, sia proprio quella chiave
Pare che nonostante le intenzioni
Stringendo e tirando le conclusioni
Si cresce con le delusioni
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