[Testo di "Piccole Cose"]
[Strofa 1]
La tua vita è il centro dell'universo come una scatola vecchia
Cartone con tutte le emozioni all'interno
E scegli da solo quando vuoi togliere il coperchio
Binari che corrono, estremi paralleli non si incontrano mai
Persone che si perdono e tempo che non sanno investire
Si sfiorano solo come le lettere del braille
Nascosti come briciole in un sedile
E coi bisogni più grossi con cui interagire
Quando i bisogni più piccoli subiscono un bypass
Che alla lunga ci incolla le dita
È un groppo in gola
È un blocco alla bocca dello stomaco
Un colpo con il calcio di una pistola
Guardi il centro delle tue attenzioni e il resto lentamente si scora
Tu che vedevi così bene i tuoi difetti
Hai lasciato che anche lei se ne andasse
E in effetti gli effetti sono troppi da mettere in conto
Oltre un viso che era glabro ora è incolto
E i vestiti su una sedia che crescono
E i pensieri così assurdi che ti freddano
Così perfetto nell'ordinario che l'hai fatto diventare normale
Così metodico e puntuale che il tuo straordinario è diventato banale
Così minimale da badare soltanto all'essenziale
Senza chiederti dov'eri a mancare
Con le tue mancanze di rispetto
E le tue teorie così uguali che ragionavi a specchio
Il tuo futuro certo ora è un presente distrutto
Che devi declinare all'imperfetto
[Strofa 1]
La tua vita è il centro dell'universo come una scatola vecchia
Cartone con tutte le emozioni all'interno
E scegli da solo quando vuoi togliere il coperchio
Binari che corrono, estremi paralleli non si incontrano mai
Persone che si perdono e tempo che non sanno investire
Si sfiorano solo come le lettere del braille
Nascosti come briciole in un sedile
E coi bisogni più grossi con cui interagire
Quando i bisogni più piccoli subiscono un bypass
Che alla lunga ci incolla le dita
È un groppo in gola
È un blocco alla bocca dello stomaco
Un colpo con il calcio di una pistola
Guardi il centro delle tue attenzioni e il resto lentamente si scora
Tu che vedevi così bene i tuoi difetti
Hai lasciato che anche lei se ne andasse
E in effetti gli effetti sono troppi da mettere in conto
Oltre un viso che era glabro ora è incolto
E i vestiti su una sedia che crescono
E i pensieri così assurdi che ti freddano
Così perfetto nell'ordinario che l'hai fatto diventare normale
Così metodico e puntuale che il tuo straordinario è diventato banale
Così minimale da badare soltanto all'essenziale
Senza chiederti dov'eri a mancare
Con le tue mancanze di rispetto
E le tue teorie così uguali che ragionavi a specchio
Il tuo futuro certo ora è un presente distrutto
Che devi declinare all'imperfetto
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