0
Gli altri - Giorgio Gaber
0 0

Gli altri Giorgio Gaber

Gli altri - Giorgio Gaber
Lui si svegliò quel giorno e stranamente
La prima cosa intorno che guardava
Di colpo quella cosa diventava
Lui diventava tutto e tutti quanti
Lui diventava albero e cavallo
Persona, pietra dura e poi trifoglio
Lui diventava
Abbarbicati amanti, uomini silenti e rumorose masse
E tutti gli elementi di città e campagna
Ovunque si recasse
Lui diventava il padre virile e ingiusto
Lui diventava il figlio un po' smarrito
L'onesta madre che l'aveva concepito
Lui diventava
I riti della casa e le conversazioni e poi la compagnia
E gli uomini e le donne che per le strade
S'addensano in follia
E poi la conoscenza, il nobile concetto e l'intelletto
L'idea che a tutto tu devi dare un nome
Il senso del reale e soprattutto
Il maledetto "se e come"
Lui si svegliava ogni mattina e tutto, tutto
Diventava suo
E tutto diventava parte di quell'uomo
Che ora sono anch'io
Comments (0)
The minimum comment length is 50 characters.
Information
There are no comments yet. You can be the first!
Login Register
Log into your account
And gain new opportunities
Forgot your password?