[Testo di "Ultima Cena" ft. Hyst]
[Intro 1: Fedez]
Oh, Milano: Fedez
Roma: Hyst
E questa è l'ultima cena
Ultima cena, ultima cena, ultima cena
[Ritornello 1: Fedez]
Ultima cena da solo con l'amico
Pensiero speranzoso di uno spirito inibito
Quel corpo brioso non ha ancora digerito
La sete di vendetta che ti lascia inumidito
[Strofa 1: Fedez]
Sarai imputridito e verrai custodito
Nel luogo inaridito opposto a quel prato fiorito
Hai disobbedito e avrai uno spirito agguerrito
Peccato, bloccato dentro a un corpo impietrito
Vite gestite da menti impazzite
Tra le insidie e le invidie di chi le ha pattuite
Negli anni trascorsi sempre i soliti discorsi
Su tavole imbandite dove bevi a pochi sorsi
Notti inasprite dalle perdite di vite
In terre desertiche su rocce di calcite
Sognavamo un territorio di miniere d'oro
Ma il tesoro era solo potere di pirite
Ultima cena, nulla di costoso
Ma un piatto corposo di semolino e avena
C'è chi pena per un piatto decoroso
Ma questo è un simposio, tutti in silenzio religioso
Il secondo, insalata non condita
E mente recondite si spiegano le incognite di vita
Condannati a un cena infinita
Sono reclusi, delusi della porzione stabilita
[Intro 1: Fedez]
Oh, Milano: Fedez
Roma: Hyst
E questa è l'ultima cena
Ultima cena, ultima cena, ultima cena
[Ritornello 1: Fedez]
Ultima cena da solo con l'amico
Pensiero speranzoso di uno spirito inibito
Quel corpo brioso non ha ancora digerito
La sete di vendetta che ti lascia inumidito
[Strofa 1: Fedez]
Sarai imputridito e verrai custodito
Nel luogo inaridito opposto a quel prato fiorito
Hai disobbedito e avrai uno spirito agguerrito
Peccato, bloccato dentro a un corpo impietrito
Vite gestite da menti impazzite
Tra le insidie e le invidie di chi le ha pattuite
Negli anni trascorsi sempre i soliti discorsi
Su tavole imbandite dove bevi a pochi sorsi
Notti inasprite dalle perdite di vite
In terre desertiche su rocce di calcite
Sognavamo un territorio di miniere d'oro
Ma il tesoro era solo potere di pirite
Ultima cena, nulla di costoso
Ma un piatto corposo di semolino e avena
C'è chi pena per un piatto decoroso
Ma questo è un simposio, tutti in silenzio religioso
Il secondo, insalata non condita
E mente recondite si spiegano le incognite di vita
Condannati a un cena infinita
Sono reclusi, delusi della porzione stabilita
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