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Al Termine Del Mondo - Giorgio Gaber
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Al Termine Del Mondo Giorgio Gaber

Al Termine Del Mondo - Giorgio Gaber
I vetri delle stanze hanno una forma rigida e perfetta
E l'uomo è fermo alla finestra, l'uomo aspetta
Un grattacielo enorme, una mitologia nascente
E l'uomo guarda in basso dove c'è la strada
E non fa niente
Adagio, distrattamente, senza angoscia, né stupore
Fa qualche passo nel silenzio delle stanze
Copiando gelide e automatiche sequenze
Senza futuro né passato
Probabilmente il tempo si è fermato

E ancora lui nel semibuio tocca con le mani
Qualche oggetto, poi lo sposta
Si direbbe senza farlo apposta
Ma forse distrattamente pensa alla sua storia
Sembra quasi con sollievo
Il suo bilancio è positivo
Un uomo che nella vita ha sempre usato la ragione
Con la certezza di aver fatto tutto bene
Adesso abbassa le lussuose veneziane
E aspetta il colpo di fucile della fine

Ma forse commettiamo un grosso errore
Quando si pensa che quell'uomo
Aspetta solo di morire
Quando si pensa al futuro della Storia
Come l'avessimo già visto o lo sapessimo a memoria
Quando si pensa a uno sviluppo inarrestabile
E perfetto come fosse Dio
E lo confesso c'ho pensato anch'io
Piagnucolando per come aveva già ridotto
Quel poco che restava ancora del soggetto
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