[Testo di "Roma Calling" ft. Rancore & DJ Myke]
[Intro: Rancore]
DJ Myke
Svedonio
Tre due uno
Conta tre due uno
Rancore
Tre due uno
Conta tre due uno
Tre due uno
Conta tre due uno
Piotta
Tre due uno
Conta tre due uno
[Strofa 1: Piotta]
Quo vadis domine, non mi do
Ma tra ferro e fuoco io resterò
Tra il fumo intenso e questi occhi rossi
Tra i cori e i grossi scudi che indossi
Se ingrossi le nomine nessun nomade
Dando una mano a sé solo a sé (Sé)
Scendi dalla montagna vie' a vede'
Che Roma ladrona è dentro al privé
Figli di puttana a palazzo Madama
Le scorte, le escort, lama e la madama
Giocano a dama con pedine di vite
Le nostre, divisi da finte divise
Dividi il pane ma ce restano gli avanzi
Alla mensa del potere non ci sono disavanzi
Diversi da me io né re né padrone
Quando che Roma chiama allora è mejo far rumore
[Intro: Rancore]
DJ Myke
Svedonio
Tre due uno
Conta tre due uno
Rancore
Tre due uno
Conta tre due uno
Tre due uno
Conta tre due uno
Piotta
Tre due uno
Conta tre due uno
[Strofa 1: Piotta]
Quo vadis domine, non mi do
Ma tra ferro e fuoco io resterò
Tra il fumo intenso e questi occhi rossi
Tra i cori e i grossi scudi che indossi
Se ingrossi le nomine nessun nomade
Dando una mano a sé solo a sé (Sé)
Scendi dalla montagna vie' a vede'
Che Roma ladrona è dentro al privé
Figli di puttana a palazzo Madama
Le scorte, le escort, lama e la madama
Giocano a dama con pedine di vite
Le nostre, divisi da finte divise
Dividi il pane ma ce restano gli avanzi
Alla mensa del potere non ci sono disavanzi
Diversi da me io né re né padrone
Quando che Roma chiama allora è mejo far rumore
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